In un Italia abituata a vedere sulle strade il classico Iveco Daily gemellato allestito carro attrezzi idraulico scarrabile, era quasi impensabile questo cambio di fronte.
Giusto per chiarire di cosa stiamo parlando, cercherò di spiegarvi in breve cosa è un carro attrezzi superleggero: è un pianale inclinato fisso, costruito con doghe di alluminio ricavate dal pieno, con un semplice controtelaio, un arco di protezione cabina, lateralmente due cornici forate strutturali e, nella parte posteriore, due o tre rampe estraibili in alluminio scatolato, di varie lunghezze a seconda del telaio su cui viene installato.
Oggi molti privati ed operatori del settore si stanno “convertendo” alla religione del pianale fisso in alluminio: nel 2012, quando ero agli inizi in questo mestiere (quando non avevo nemmeno idea di chi e cosa sarebbe diventata la mia azienda) nel mio esser visionario ed anticipando magari un po’ troppo i tempi naturali di maturazione delle cose, sono stato il primo in Italia ad inserire sul mercato questa tipologia di prodotto, poiché pensai fosse davvero una rivoluzione: il risultato fu che in pochissimi capirono i vantaggi dell’alluminio dogato, i più spesero le loro parole, tempo e risorse per darmi del biskero.
Battute a parte, vediamo perché un carro attrezzi superleggero che si guida con la sola patente B apporta più vantaggi di uno scarrabile:
- migliore portata utile, leggero sì ma molto robusto;
- miglior baricentro nella dinamica stradale del trasporto veicoli;
- costo estremamente più basso rispetto ad un allestimento scarrabile (circa 1/3 a parità di accessori);
- tempi molto veloci di realizzazione;
- pochissima manutenzione;
- omologabile anche trasporto cose generico, non per forza uso specifico oppure uso speciale soccorso stradale;
- doghe forate che permettono di legare il carico quasi ovunque e serrare correttamente le ruote dei veicoli trasportati con le cinghie omologate a 3 punti;
- doppio gancio traino, sia posteriore che retro cabina, adatto per trasformazione in autotreni B+E e per il trasporto in totale sicurezza del rimorchio vuoto sul pianale;
- allontana dalla mente dell’autista la preoccupazione di ricevere un verbale (dopo vediamo perché);
- in caso di incidente si ripara velocemente con costi bassi;
- anche in caso di allestimento su autocarri patente C, la portata ed il baricentro del carico sono sempre migliorativi.
Nella nostra cultura nazionale, il carro attrezzi per eccellenza è sempre stato lo scarrabile gemellato. Ma i tempi cambiano ed anche il Codice della Strada si modifica: di sicuro, l’entrata dell’Italia in Unione Europea ha apportato un “cappello” di norme a cui il nostro paese di certo non si è potuto sottrarre, soprattutto grazie all’apertura totale delle frontiere ed alla libera circolazione degli stessi cittadini europei. Si parla inoltre da 4 anni della riforma del CdS italiano che, nello specifico, prenderà certo di mira il cosiddetto “sovraccarico”.
Un normale carro attrezzi scarrabile gemellato, se portato in pesa seguendo le normative europee, quindi considerando il 90% del serbatoio di carburante pieno ed un conducente di minimo 80 kg di peso, ha come tara circa 2700/2800 kg: essendo un veicolo patente B, quindi con massimo 3500 kg di massa complessiva a pieno carico, ne consegue che ha solo 700/800 kg di portata utile. Potenzialmente, non si riesce a trasportare nemmeno una city car. Anche le trasformazioni alla “tedesca”, con piani semi-scarrabili, diciamo scorrevoli e doppio asse posteriore con ruote da 10″, hanno lo stesso problema.
Un carro attrezzi superleggero, al contrario, ha una portata utile di almeno 4/5 quintali superiori, grazie anche alle diverse configurazioni di telaio che si possono utilizzare.
Diciamo che il carro attrezzi ideale, oggi, è un autocarro a trazione anteriore con piattaforma superleggera: si arriva ad una portata, a seconda delle marche, varianti e versioni, anche di 1400 kg, con un vantaggio enorme in termini di trasporto, oltre a far evitare verbali e contestazioni in caso di incidente. Il che non è poco.
Sappiamo bene che nel 2022 i veicoli con criticità nel sovraccarico sono i camper, i carri attrezzi patente B ed i rimorchi in generale. Una piattaforma superleggera in alluminio, oggi, è il meglio che la tecnologia può offrire.
Ovviamente se vivo in montagna e d’inverno ho le strade sempre piene di neve o ghiaccio, un veicolo a trazione anteriore non è sempre indicato poiché potrebbe slittare, ergo sarebbe meglio un trazione posteriore a ruota singola (circa 100 kg in più di tara a causa del maggior peso del differenziale posteriore e dell’albero di trasmissione) o addirittura un gemellato (ancora del peso in più per il differenziale posteriore ancora più “massiccio” e due ruote in più): anche in queste configurazioni, però, un pianale superleggero avrà sempre una portata di gran lunga maggiore rispetto ad un veicolo scarrabile.
In molti hanno sempre la stessa obiezione, e cioè che uno scarrabile, quando devi caricare un’auto incidentata, spappolata, è il massimo della comodità: agganci il veicolo dove puoi, abbassi il pianale, trascini il tutto sulla lamiera liscia utilizzando il “livello animale avanzato” ed il gioco è fatto. Vero. Peccato che resti, però, il problema del sovraccarico: la legge dovrebbe essere uguale per tutti, quindi è più indicato un veicolo patente C che ha la portata adeguata all’uso.
Il carico di un veicolo, invece, non proprio distrutto, lo si può fare anche su un pianale in alluminio dogato ultraleggero: esistono molti artifici, come ad esempio i carrelli rinforzati di soccorso da 6 Ton (vedi foto), che aiutano l’operatore a svolgere egregiamente il proprio lavoro, oltre al fatto che spesso la terza rampa centrale di questo tipo di allestimento viene “affiancata” ad una delle rampe di carico, raddoppiando la superficie di carico del veicolo da recuperare. Si possono addirittura affiancare tutte le rampe per creare una rampa bella larga per la salita di veicoli particolari, come tre ruote, roulotte, rimorchi, sidecar etc (vedi foto).
Altra obiezione è la leggenda tale per cui su un pianale NON scarrabile non si possono caricare le vetture supercar: del tutto sbagliata poiché esistono piattaforme con un’inclinazione ad hoc anche per questa tipologia di veicoli, con gli accorgimenti del caso (vedi foto).
Quando il Codice della Strada italiano riceverà la tanto attesa riforma, verrà inserita anche la recidiva sui verbali di cui si parla da tempo: in buona sostanza se un conducente, nell’arco di un anno solare quindi 364 giorni, riceverà due verbali per lo stesso motivo (in questo caso contempliamo il sovraccarico) avrà la patente ritirata per tot mesi e, come per le targhe estere, dopo il Decreto Salvini-Toninelli, tutti andranno addosso ai veicoli più “papabili” di essere oggetto di sanzione, quindi anche quelli in sovraccarico.
Il mercato si catapulterà nella vendita degli scarrabili gemellati, che varranno oramai due spiccioli e che saranno oggetto di acquisto compulsivo dei commercianti provenienti dall’est Europa e, come in tutti i casi, si correrà ai ripari con dei pianali superleggeri.
Fino ad oggi, allora, come fanno coloro che sono sempre in sovraccarico a farla franca? A mio modesto e personale parere, per accordi di “cartello” e sicuramente per silenzio/assenso di una parte delle forze dell’ordine che non controlla mai chi fa soccorso stradale ed ha un bel carro attrezzi di colore giallo con su la scritta “Assistenza Stradale”.
Se da oggi tutti gli scarrabili, se tutti i Daily gemellati di Soccorso Stradale, venissero controllati sulla pesa, si creerebbe una catastrofe all’interno degli operatori del settore.
Ricordo anche che una rondine non fa primavera, che la patente è del conducente e che non esiste una regola matematica per non esser fermati e controllati: quando e se accade, ci sarà poco da vantarsi sui social che il mio carro attrezzi oggi ha caricato un Range Rover Sport da 2600 kg perché è “tosto”: ci sarà da PAGARE, in termini di tempo perso, verbali, sequestri e punti sulla patente.
Un’ultima info da non sottovalutare assolutamente, per gli appassionati dell’argomento: la nuova riforma del CdS prevederà il RADDOPPIO dei verbali e delle sanzioni: oggi un punto sulla patente e 100 € di verbale, dopo la riforma due punti sulla patente e 200 € di verbale. Cosa accadrebbe se i punti oggi fossero 10 ed il verbale 1500 €? Facciamoci due conti.
Il mio consiglio, come sempre, è quello di stare all’occhio sulle strade e viaggiare cercando di avere sempre in tasca un sufficiente margine di sicurezza, per voi e per gli altri utenti della strada.
Alla prossima puntata!
Massimo Epifani